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I corsi di difesa personale femminile DONNA PROTETTA sono rivolti a donne di qualsiasi età e non sono corsi di arti marziali. Il lavoro fisico è stato studiato per poter essere affrontato senza difficoltà da chiunque, indipendentemente dall’età, dal grado di allenamento e dalla struttura fisica. I corsi sono basati sui principi del Metodo Globale Autodifesa (MGA) un programma tecnico sviluppato dalla FIJLKAM, Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI e unico organo di governo per gli sport del Judo, della Lotta, del Karate e delle arti marziali. Il Metodo Globale Autodifesa è una sintesi di più discipline di combattimento orientate alla difesa e permette di fronteggiare condizioni di pericolo tramite poche tecniche che possano essere assimilate in breve tempo. È completato dall’insegnamento di elementi sulla giurisprudenza che regolamenta la difesa legittima in Italia e da una conoscenza di base di psicologica applicata alle situazioni di rischio.

DONNA PROTETTA affronta ogni aspetto della sicurezza personale per far acquisire alle allieve una corretta mentalità difensiva, che le aiuterà a non trovarsi in situazioni di potenziale rischio e le metterà nella condizione di saper reagire correttamente se si dovessero trovare vittime di un’aggressione.

Durante il corso vengono affronta tre aspetti utili a migliorare la propria sicurezza personale:

  • La prevenzione: individuare ed evitare situazioni di pericolo. Ad ogni lezione vengono affrontati vari aspetti teorici legati alla sicurezza personale ed alla normativa in materia, che le allieve trovano poi elencati in un manuale che viene fornito.
  • La difesa verbale: il confronto verbale con l’aggressore ed i suoi aspetti psicologici. Si insegna ad adottare una posizione di sicurezza e gli altri accorgimenti necessari a trasmettere la ferma volontà che il potenziale aggressore non si avvicini.
  • La difesa fisica: semplici colpi dati con la mano aperta, i gomiti e le ginocchia. Si insegnano semplici tecniche difensive per neutralizzare (e scoraggiare) l’aggressore, in modo da poter acquisire quel piccolo vantaggio per mettersi in salvo e cercare aiuto.

Queste semplici tecniche vengono provate anche durante delle simulazioni di aggressione  in condizioni reali, per imparare a gestire una situazione di pericolo in una condizione di stress psicofisico.